Arianna Farinelli: Gotico Americano

È un romanzo d’esordio “Gotico americano” pubblicato per i tipi di Bompiani nel 2020. L’autrice Arianna Farinelli è romana, classe 1975, ma dal 2001 vive negli Stati Uniti d’America. The Times Literary Supplement, prestigioso supplemento letterario del Times, ha scritto che questo romanzo «guarda in faccia agli elettori che hanno fatto la fortuna di Donald Trump nel 2016. Un romanzo sull’America di oggi».

Il romanzo, in effetti, apre al lettore uno squarcio su quella che si definisce la più grande democrazia occidentale e alcuni dei temi trattati raccontano un paese in cui razzismo, incarcerazione di massa, nazionalismo, islamofobia, lotta per i diritti delle minoranze sono ancora tra gli elementi chiave del grande puzzle etno-culturale d’oltreoceano.

La critica che la scrittrice da italo-americana fa agli Stati Uniti d’America nasce dalla convinzione che il viaggio verso la democrazia è un viaggio che non ha mai fine e, a tale proposito, parte da una citazione dello scrittore James Arthur Baldwin (New York, 2 agosto 1924 – Saint-Paul-de-Vence, 1º dicembre 1987) : « L’America è il paese che amo di più al mondo e per questo rivendico il diritto di criticarlo in perpetuo».

Per l’autrice la libertà non finisce semplicemente dove comincia quella di un altro, «La mia libertà non può neppure iniziare se coloro che mi stanno intorno non sono liberi. Pertanto, la libertà degli altri è anche mia responsabilità».

Molti dei personaggi del romanzo, vivendo in un paese multietnico par excellence, si trovano senza punti di riferimento saldi e sembrano essere tutti alla ricerca della propria identità: l’identità religiosa, quella nazionale, quella politica e anche quella di classe, quella di genere, quella derivante dalla professione.

Il romanzo è storia di una famiglia, dei suoi segreti e delle sfide che ha dovuto affrontare. La storia del matrimonio tra Bruna e Tom fa da corollario ad altre storie che si innestano l’una nell’altra dando vitalità alla narrazione. Ciascuno dei protagonisti sembra procedere da solo, dentro un buio più forte delle insonni luci di Manhattan, alla ostinata ricerca della propria identità. E come lente d’ingrandimento attraverso cui osservare il mondo l’autrice utilizza proprio la diversità etnica, culturale, religiosa, di genere, additandoci come specchio il dipinto di Grant Wood del 1930, American Gothic: «Facce bianche di vecchi impauriti che pensano di proteggere il mondo con un forcone, ma il loro mondo già non esiste più».

Grant Wood, American Gothic 1930 (ph Wikipedia)

Definirci oggi attraverso l’identificazione di un nemico significa votarci all’autodistruzione: le civiltà non sono necessariamente destinate allo scontro ma sono costituite da comunità i cui confini si sovrappongono, da esseri umani accomunati dallo stesso destino. Come esseri umani siamo tutti titolari di diritti inalienabili: il diritto alla vita, alla libertà e alla ricerca della felicità come sta scritto nella Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti d’America.

Tra le tante migrazioni che hanno contribuito al progresso politico, economico, sociale e culturale degli Stati Uniti d’America l’autrice ci ricorda anche quella italiana. Infatti, non va dimenticato che tra il 1880 fino alla metà degli anni Settanta del Novecento sono giunti negli USA oltre cinque milioni di italiani. Per molti decenni anche gli italiani sono stati vittime di discriminazione, sono stati quello che sono oggi gli immigrati in Italia: gli indesiderati, i nemici.

“Gotico americano” di Arianna Farinelli è un romanzo che va letto per comprendere il nostro tempo.

di Carlo Marino

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