ALTRI PETALI CHE “CADONO” DALLA MARGHERITA INPS?

Scorrendo le pagine dei giornali si nota che il nome del nuovo Presidente dell’INPS Boeri, compare sovente, soprattutto per quanto riguarda l’ipotesi di intervento sulle pensioni a lui attribuita che, onestamente, per così come viene descritta non ci sembra che sia una gran cosa.
Certo, ci fa piacere che il nuovo Presidente abbia la statura tecnica e politica per esporsi in un dibattito simile, ma secondo noi le priorità da affrontare per quanto concerne l’Ente, che opera sulla base delle vigenti disposizioni di legge, sono legate alla funzionalità, alle condizioni del personale dipendente, alle prospettive dell’Ente stesso.
Che l’Ente sia in una drammatica condizione di difficoltà è cosa nota, e il florilegio di ultime iniziative, come quella relativa alla sede di Taranto (incauta dichiarazione di esubero del personale dell’Area A) o quella relativa al rientro dei colleghi Infermieri professionali nell’ambito delle strutture sanitarie, anche dopo anni ed anni di impiego degli stessi in funzioni ben diverse, ne sono una ulteriore evidenziazione.
La difficoltà di un ente che pur essendo unico per storia, organizzazione, complessità di funzioni, strutturazione sul territorio, funzione sociale, è stato trattato anche peggio della più scalcagnata pubblica amministrazione, al quale sono state dimezzate le spese di funzionamento, al quale è stato ridotto il personale, al quale si applica la stessa normativa e se possibile con maggiore rigidità, che si applica alle altre amministrazioni, senza alcuna valutazione di merito. Ciò evidenzia che l’Ente è stato il grande assente in ogni dove, sempre pronto a garantire servizi che altri non riescono a fare, ma a metà costo e se possibile, scaricando sui lavoratori i costi del tutto!
Il problema del mansionismo, o la questione degli infermieri, o di qualsiasi altro profilo professionale che da un momento all’altro potrebbe ritrovarsi in ballo, lo ripetiamo, è un problema che nei fatti è stato creato dalla inerzia della Amministrazione che fino a quando ha potuto sfruttare i lavoratori, senza alcun rischio per se stessa lo ha fatto tranquillamente e non si è manco sognata di cercare di spiegare a chi si dannava a scrivere astruse riforme del pubblico impiego che l’INPS, così come l’INAIL, aveva ed ha esigenze del tutto diverse dalle altre amministrazioni.
La strada per risolvere questo problema non è la sede contrattuale integrativa e tanto meno di un contratto collettivo nazionale che non c’è, non ci sarà per il 2015 e non ci sarà ancora per chissà quanto tempo e quindi inutile invocare fantasiose soluzioni contrattuali.
Vanno fatti subito i necessari inquadramenti del personale!
Lo ribadiamo, è il datore di lavoro INPS che ha tutte gli strumenti, tutte le carte in regola, tutti gli elementi, per fare dei passaggi importanti con il Governo e con il Ministero per ottenere una specifica normativa che ci consenta di poter operare in termini di organico, di inquadramenti e quant’altro, in considerazione del taglio del personale che ha appena subito, dei risparmi che ha garantito, della operatività che assicura, dell’assunzione di nuovi, gravosi compiti e del suo assetto territoriale.

Se non si riesce a fare questa operazione i problemi si moltiplicheranno, se non si ha finalmente chiarezza e si continua a veder applicare all’INPS norme generali che mal si adeguano alla dinamicità e complessità dell’Ente stesso, si moltiplicheranno i problemi, lo scaricabarile sarà lo sport preferito così come il mettere le propria terga al sicuro, fatto legittimo ma poco funzionale e soprattutto in genere pagato dai lavoratori!
Avevamo già richiesto all’ormai “precedente” Presidente un impegno ad operare in tal senso, a provocare una riunione del comitato di settore del comparto EPnE su tali temi.
Attendiamo che nei prossimi giorni si insedi il nuovo Presidente, e speriamo che rapidamente si renda conto che cosa è l’INPS e della necessità di superare lacci e lacciuoli pensati per amministrazioni ben diverse.
Ma è ben chiaro che la vertenza deve essere sviluppata e la svilupperemo in via prioritaria all’interno dell’INPS, per spingerlo ad assumere il ruolo che gli compete, a salvaguardia di se stesso, ma soprattutto dei lavoratori che lo fanno andare avanti!
F.to Davide Velardi – Segretario Generale FIALP CISAL