Aliquote IRPEF 2022

La riforma del Fisco è una questione urgente ma complessa, se infatti in Italia c’è una infrastruttura fondamentale che richiede urgenti interventi è proprio il fisco. Venti anni di interventi successivi e scoordinati sul sistema fiscale da parte di governi con opposte visioni del mondo hanno generato una sorta di obbrobrio giuridico ed economico, e così con il primo accordo politico si agisce sulle aliquote IRPEF e sull’IRAP.
Di fatto, si è raggiunta un’intesa di maggioranza sulla riforma fiscale che dovrebbe portare le attuali aliquote Irpef da 5 a 4 nel 2022, con la connessa riduzione di alcune aliquote.
L’Irpef è un’imposta progressiva, significa che la quota percentuale di reddito assorbita dall’imposta, cresce in proporzione al reddito stesso. Detto risultato è conseguito con l’applicazione di aliquote di crescente “peso” sui diversi scaglioni di reddito e inoltre di deduzioni dal reddito e detrazioni d’imposta.
 
L’imposta sul reddito delle persone fisiche è stata introdotta a seguito dellariforma tributaria del 1973 e si applica oggi a circa 40 milioni di contribuenti.

Coloro che sono obbligati a pagare l’Irpef sono tutti coloro che hanno un reddito, e ci riferiamo sia ai dipendenti che agli autonomi. Da notare che l’obbligo di pagamento scatta laddove il contribuente sia residente in Italia o abbia ottenuto il reddito nel nostro paese.

In altre parole, sono tenuti al pagamento dell’Irpef le persone fisiche e in certi casi le società, che però la versano attraverso i soci. Chi vive e dunque risiede nella penisola paga sui redditi prodotti in patria o all’estero, mentre i non residenti pagano per i redditi prodotti nel territorio italiano.
 
Da notare che il gettito Irpef totale, per il 2020, è stato pari a 187.436 milioni di euro, ossia oltre un terzo del totale delle entrate tributarie.
 
Oggi la situazione prevede l’applicazione di 5 distinti scaglioni che si legano al reddito del contribuente, con 5 aliquote diverse. Nel dettaglio:

  • reddito tra 0 e 15 mila euro: aliquota Irpef pari al 23%;
  • reddito tra 15.001 e 28mila euro. In detta fascia, l’aliquota Irpef applicata ai contribuenti è del 27%;
  • tra 28.001 e 55mila euro. L’aliquota Irpef è pari al 38%;
  • tra 55.001 a 75 mila euro. In questo caso, l’aliquota Irpef di riferimento è 41%;
  • oltre i 75mila euro, l’aliquota Irpef è del 43%.

 
Praticamente la riforma aliquote Irpef 2022 potrebbe realmente concretizzarsi a breve e così riformulata.
 
In sostanza, sarà eliminata l’aliquota Irpef al 41% e il taglio di tre punti di quella del 38% che scende al 35%. Nessuna novità invece per quanto attiene ai redditi fino a 15mila euro – confermata l’aliquota del 23%. Ecco dunque come saranno le aliquote Irpef 2022, in base al reddito:

  • redditi fino a 15mila euro: confermata l’aliquota al 23%;
  • tra 15.001 e 28mila euro: l’aliquota cala dal 27% al 25%;
  • tra 28.001 e 50mila: l’aliquota cala dal 38% al 35%;
  • sopra i 50mila euro di reddito, si passa direttamente alla trattenuta del 43%.

 
 Queste novità condurrebbero ad uno stipendio netto maggiorato dai 100 ai quasi 1.000 euro ogni anno. Rimarchiamo comunque che la riforma aliquote Irpef è al momento ancora un’ipotesi: le prospettive lasciano però intravedere che detta imposta probabilmente assumerà queste nuove caratteristiche, a partire dal prossimo anno.

Infine, si vuol far notare che non esiste un sistema fiscale perfetto né c’è paese che si dichiari soddisfatto del suo. E dunque anche da noi va di moda, da tempo, invocarne il cambiamento così che risulti al tempo stesso più giusto; meno invasivo; più semplice.

Sono caratteri ambiziosi, eppure in qualche misura contraddittori e che richiedono una certa comprensione che non si tratta solo di materia economica (gettito, aliquote, base imponibile, e così via), ma anche di presupposti organizzativi (controlli, riscossione, sanzione) e giurisdizionali (liti, sanatorie, prescrizioni).

Un’ultima analisi è significativa che su un totale di IRPEF versata netta di 155,18 miliardi (165,117 miliardi al lordo del bonus 80 euro), i lavoratori dipendenti ne pagano 92,212, che diventano però 82,275 al netto dell’effetto bonus.

Concludendo, la riforma Irpef inclusa nella prossima Legge di Bilancio, con uno stanziamento pari a circa 8 miliardi di euro, è fondata su una solida proposta della maggioranza in tema di aliquote.

di Sossio Moccia