Il 6 febbraio 2022 è terminata al MAXXI (Museo nazionale delle arti del XXI secolo) di Roma la mostra Giacomelli/ Burri. È stato un evento in cui le fotografie di Mario Giacomelli (Senigallia, 1925-2000) sono state messe a confronto con le opere grafiche e materiche di Alberto Burri (Città di Castello 1915- Nizza 1995).
La mostra è stata un’occasione di riflessione sulla condizione umana attraverso la rappresentazione della natura soprattutto con opere dedicate al paesaggio. Nelle fotografie di Mario Giacomelli delle serie Metamorfosi della Terra, Presa di coscienza sulla natura, Storie di Terra, realizzate tra la fine degli anni ’50 e gli anni ’80, i campi arati, la morfologia del territorio marchigiano, il contrasto tra terra e cielo, si trasformano in un linguaggio di geometrie astratte, che parla del lavoro dell’uomo e del suo rapporto con la natura, dell’effetto dell’inesorabile trascorrere del tempo sulle cose, e della fotografia come strumento di ricerca per dare un senso ed una forma alla complessità della reale.
Le grafiche e le opere multi materiche di Alberto Burri (tra cui Cretti, 1971, Combustioni, 1965) nel percorso espositivo sono state speculari alle fotografie di Giacomelli, e da tale dialogo è emersa una rappresentazione della natura, della materia e del territorio che, partendo dal dato reale, dalla fisicità degli elementi, ha dato l’impressione di organizzare l’energia della materia.
Nelle sue fotografie Giacomelli parla sia del lavoro dell’uomo che delle forme antropomorfiche intraviste nelle nodosità dei tronchi e fa emergere da un unico soggetto diverse possibilità di lettura della realtà. Le possibilità offerte dalle sperimentazioni grafiche e fotografiche di Burri e Giacomelli, esplorate con modalità differenti sia sul piano tecnico che concettuale, portano gli autori ad esplicitarle nelle proprie opere un’idea di paesaggio dove realtà esteriore ed interiore sono profondamente intrecciate.
Attraverso i paesaggi, soggetto che attraversa la produzione di entrambi, è possibile cogliere il percorso degli autori dalle proprie radici per giungere, con la poesia e l’astrazione, ad uno sguardo lungo sul senso dell’esistenza.
di Eleonora Marino