Le sofferte parole pronunciate da Aldo Urbini al termine della cerimonia funebre

“Il nostro corpo è solo un abito che indossiamo, ma dentro di noi c’è molto, molto di più.”
Credo sia vero.

A Roberta, a Enrico, a Riccardo, alle loro splendide compagne, al fratello carissimo Angelo e a Maria Vittoria, la bellissima nipotina tanto attesa da Massimo da chiedere ed ottenere, ne sono certo, il dono impagabile di poter assistere ai suoi primi vagiti;  ai parenti, agli amici presenti ed ai tanti che da lontano hanno inteso partecipare, sono dedicate le poche parole che, sia pure con infinita tristezza, sono riuscito a mettere insieme.
La morte è certamente un avvenimento drammatico, avvolto nel più “misterioso” dei misteri, troppo temuto e troppo poco accettato perché lo si possa affrontare e risolvere con tante parole.
Questa, quindi, non è e non vuole essere una orazione funebre. Non ne sarei in grado e, forse, lo stesso Massimo non la gradirebbe.
E’ e vuole essere, invece, soltanto l’affettuosa, accorata, commossa e sincera manifestazione di quel meraviglioso sentimento, troppo spesso sottovalutato, che si chiama amicizia.
Quella con Massimo, non credo di sbagliare, nei mesi prossimi avrebbe compiuto 50 anni. Come dire le nozze d’oro di un grande sentimento!
Una Amicizia nata (come il suo grande amore per Roberta) nelle stanze del nostro glorioso ed amatissimo Sindacato; coltivata e consolidata negli anni sulla reciproca stima, sul reciproco affetto, sulla empatia e sui valori comuni di libertà e di autonomia professati e vissuti, nel Sindacato come nella vita professionale e non solo, con determinazione, con coerenza, con correttezza e con coraggio pur nella consapevolezza di andare contro corrente se non anche contro i rispettivi interessi.
Nei tanti momenti di difficoltà – e molti degli amici presenti possono testimoniarlo – bastava uno sguardo, una stretta di mano, magari una di quelle battute simpatiche nelle quali era maestro, per tirarci su e proseguire rafforzando, ciascuno dentro di sé, la convinzione che alla lunga avrebbero prevalso i valori in cui credevamo.
Avrebbe prevalso, ci ripetevamo spesso, la “forza vincente delle idee”!
Buono, generoso, intelligente, affettuoso, allegro, simpatico. Questo era Massimo!
Una gran bella persona e un amico vero.
Nel darti l’addio, sono certo che da lassù continuerai a parlarci attraverso le parole di S. Agostino “Non piangete la mia assenza, sentitemi vicino e parlatemi ancora. Io vi amerò dal cielo come vi ho amato sulla terra”.
Roberta carissima, Enrico, Riccardo, Angelo e familiari tutti, termino qui nella speranza che i sentimenti profondi che hanno ispirato le mie parole, anche se non asciugheranno le vostre lacrime, Vi facciano comunque sentire meno soli.
Io, noi tutti, soffriamo con Voi e rivolgiamo insieme il più semplice, commosso ultimo saluto. Ciao Max!