USA: il Senato approva il piano Biden da 1900 miliardi di dollari

Lo scorso febbraio, Biden ed i democratici hanno ricevuto il via libera da parte della Camera al piano da 1900 miliardi di dollari, grazie alla larga maggioranza di deputati democratici che hanno votato compatti la manovra.

Nel mese in corso Biden riesce a fare il bis al Senato dopo una lunga maratona notturna, che vedeva vincere il partito democratico con 50 voti contro i 49 voti del partito repubblicano.

Ora come previsto la manovra che prevede un forte sostegno all’economia americana ed alle famiglie americane potrà tornare alla Camera e passare per la firma del Presidente Biden.

Una volta completato l’iter molte famiglie riceveranno bonifici bancari o assegni per 1400 dollari a seguito dello stanziamento di 400 miliardi previsti dal piano; i disoccupati invece potranno continuare ad incassare il loro assegno di disoccupazione grazie ad uno stanziamento di 300 miliardi. Non dimenticando, inoltre, che sono stati stanziati nuovi fondi per la campagna vaccinale ritenuta dal Presidente un elemento essenziale per il rilancio dell’economia.

Se da una parte la manovra è stata approvata velocemente, dall’altra parte forse a causa anche della fretta di far partire le misure sopra descritte dobbiamo prendere atto che Biden deve lasciare sul campo di battaglia un’illustre vittima: il raddoppio del salario minimo federale da 7,5 dollari all’ora a 15 dollari all’ora. Purtroppo per Biden, la misura che sarebbe stata gradita molto dall’elettorato, non ha visto la luce lasciando così circa 27 milioni di lavoratori e l’ala progressista del partito democratico (guidata da Bernie Sanders) con l’amaro in bocca.

Ad ogni modo il partito democratico ed il Presidente degli Stati Uniti possono incassare questo risultato abbastanza facilmente, anche perché i repubblicani non hanno fatto uso del cosiddetto “fillibuster” ovvero un’azione di ostruzionismo che permette ai senatori della minoranza di parlare ininterrottamente una volta che hanno il diritto di parola rallentando drasticamente l’iter di una legge.

Attualmente è possibile porre fine ad un’azione di fillibuster con una votazione che esprima una maggioranza di almeno 60 senatori.

E’ quindi chiaro che nel prossimo futuro il Presidente Biden in occasione di importanti attività legislative dovrà sempre “lavorare” con i leader di entrambi i partiti del Congresso per ottenere l’approvazione delle norme di legge all’esame del Senato.

di Massimiliano Merzi