Londra: Proteste contro la monarchia e il re Carlo III

La monarchia piace sempre meno e anche i vari sondaggi che si sono tenuti dopo la morte della Regina Elisabetta confermano un calo di gradimento tra i sudditi inglesi, in particolare i giovani inglesi sono sempre più indifferenti alla famiglia reale.

Un sondaggio di YouGov del mese scorso ha rilevato che il 64% delle persone in Gran Bretagna ha dichiarato di avere poco o nessun interesse nell’incoronazione. Tra quelli di età compresa tra 18 e 24 anni, il numero è salito al 75%.

Gli stessi sondaggi mostrano però che la maggioranza vuole ancora la famiglia reale e la monarchia, ma la tendenza a lungo termine del sostegno popolare è in calo.

In questo clima, lo scorso 6 maggio, durante la cerimonia d’incoronazione del re Carlo III, la polizia metropolitana di Londra ha arrestato il leader del movimento anti-monarchico Republic, Graham Smith, e altri 51 partecipanti. L’autorità di polizia ha giustificato queste misure affermando che l’importanza di mantenere l’ordine pubblico prevaleva sul diritto di protesta degli antimonarchici.

In questa occasione, centinaia di dimostranti, riconoscibili per l’abbigliamento giallo, si sono radunati tra la folla che seguiva la processione nel cuore di Londra, distinguendosi da coloro che indossavano rosso, bianco e blu. I manifestanti hanno esposto cartelli con la scritta “Non è il mio Re”. Il movimento “Republic” ha rivelato che il suo leader, Smith, era stato arrestato prima dell’avvio della processione dalla polizia londinese che ha anche operato in modo da poter confiscare i cartelli dei manifestanti prima che venissero tutti distribuiti.

Karen Findlay, comandante della Metropolitan Police di Londra, ha rilasciato una dichiarazione: “Comprendiamo pienamente le preoccupazioni del pubblico riguardo agli arresti effettuati questa mattina. Nelle ultime 24 ore, abbiamo condotto un’operazione di polizia significativa, basata su informazioni che indicavano l’intenzione dei manifestanti di interrompere la processione di incoronazione” (fonte BBC).

Il gruppo Republic aveva annunciato l’intenzione di organizzare la più grande protesta contro un monarca britannico nella storia recente. I manifestanti hanno dimostrato il loro disappunto fischiando quando Re Carlo e la Regina Camilla si sono diretti verso l’Abbazia di Westminster e durante la cerimonia.

Molti contestatori presenti alla cerimonia si sono lamentati per l’intervento della polizia ritenendolo eccessivo, in quanto i manifestanti antimonarchici stavano protestando in modo pacifico.

La polizia all’inizio non ha ufficialmente confermato l’arresto di Smith, ma ha dichiarato di aver agito, in previsione di tentativi dei manifestanti di vandalizzare i monumenti pubblici con vernice e di interrompere la sfilata dell’incoronazione.

La polizia in tutto ha arrestato 52 persone con varie accuse, tra cui il sospetto che alcune di queste avessero l’intenzione di utilizzare delle trombe da stadio durante la processione, che avrebbe potuto spaventare i cavalli presenti e rappresentare un pericolo per la sicurezza pubblica.

Proteste analoghe si sono verificate anche a Glasgow, in Scozia e a Cardiff, in Galles. I partecipanti hanno mostrato cartelli con la scritta “Abolite la monarchia, date da mangiare al popolo”.

Questo slogan è stato ripreso anche su molti social media, dove si è discusso se fosse opportuno o meno tenere un’incoronazione in pompa magna in un periodo, in cui l’Inghilterra sta attraversano una crisi economica e la popolazione deve combattere ogni giorno contro l’aumento del costo della vita.

Sicuramente la morte della regina Elisabetta ha lasciato un vuoto che Carlo non è riuscito a colmare e da quando Carlo è diventato re lo scorso settembre, ci sono state proteste durante ogni evento reale: si ricorda per esempio che è stato contestato durante un evento del Commonwealth Day all’Abbazia di Westminster a marzo e preso di mira con uova a York a novembre dello scorso anno.

La morte della regina ha anche riacceso il dibattito in Australia, Giamaica e altre parti del Commonwealth sulla necessità di mantenere Carlo come loro Capo di Stato.

Il governo dello stato del New South Wales ha dichiarato di aver deciso di non illuminare le vele dell’Opera House di Sydney per segnare l’incoronazione, al fine di risparmiare denaro ed anche gli eventi in altri paesi, dove Carlo è capo di stato sono stati piuttosto sobri.

Nei giorni successivi, dei 52 manifestanti arrestati in 6 sono stati rilasciati senza alcuna accusa, in quanto le indagini non hanno dimostrato l’intenzione di interrompere l’incoronazione (tra questi il leader di Republic), mentre altri 46 sono stati rilasciati con cauzione e l’accusa di aver causato disturbo pubblico o aver violato la quiete pubblica.

di Massimiliano Merzi