Il disavanzo finanziario dell’Inpgi “non può essere risanato con l’allargamento della base contributiva ad altri soggetti professionali”. A ribadirlo è ReteCoM, la Rete delle Associazioni per la Comunicazione e il Management che chiede di poter aprire tavoli di confronto con tutti gli attori del mondo del giornalismo e della comunicazione.
ReteCoM, cui aderiscono Cida, Confassociazioni, Ascai, Com&tec, Ferpi, Iaa, Una e Manageritalia, “ha appreso di un recente incontro tra il Consiglio di Amministrazione dell’Inpgi e alcuni rappresentanti del Governo in merito al salvataggio dell’Istituto di previdenza dei giornalisti a causa del suo grave squilibrio previdenziale” si legge nella nota. Durante questo incontro è emerso l’orientamento – che ReteCoM ha sempre sostenuto – “dell’inutilità della migrazione contributiva di migliaia di Comunicatori dall’Inps all’Inpgi. ReteCoM fin dall’inizio ha infatti sottolineato che mai avrebbe accettato di avallare una deportazione contributiva che avrebbe forse rinviato il problema, impedendo il commissariamento dell’Istituto, ma lasciato al futuro previdenziale incerto i comunicatori subentrati e i giornalisti presenti”.
di Massimiliano Gonzi