Si è conclusa il 30 luglio la prima edizione di Futuro Festival che, con il Teatro Brancaccio, ha sfidato l’arduo momento storico, accompagnato dal lungo letargo, in cui la pandemia da Covid-19 ha costretto il mondo dello spettacolo dal vivo. Il Festival internazionale di danza e cultura contemporanea ideato da Alessandro Longobardi e diretto dalla coreografa Alessia Gatta ha accolto danzatori, coreografi, docenti, studenti, artisti, operatori ed appassionati della danza da tutto il mondo per incontrarsi e potersi ispirare, attraverso lo scambio di idee e di ricerca, trasformando l’Estate Romana in un epicentro per il ballo contemporaneo. Si è trattato di un vero e proprio polo di attrazione, di un’agorà, dove respirare l’arte della danza per dialogare, apprendere e promuovere nuove iniziative. La danza contemporanea, quella urbana, insieme a forme di arte performativa hanno dialogato con il pubblico per dare una fotografia delle nuove tendenze, di giovani danzatori e dei loro coreografi.
Un melting pot di culture, un crocevia di sguardi, un raccoglitore di stili eterogenei. Un luogo di contaminazioni fra diversi linguaggi tra passato e presente con uno sguardo al futuro.
Facendo leva sul valore artistico delle compagnie e degli spettacoli il Festival ha proposto una serie di appuntamenti di danza contemporanea italiana e straniera con un elevato messaggio positivo, nonostante le difficoltà per gli artisti di riprendere il lavoro finalmente davanti ad un pubblico vero, un’opportunità unica nel panorama dell’offerta teatrale, peraltro proposta da un teatro privato insieme ad una organizzazione di giovani che dà speranza per il futuro.
Tantissimi giovani sul palco e in platea hanno finalmente ritrovato il linguaggio di cui erano stati privati per quasi 2 anni, le emozioni della condivisione e della magia dello spettacolo dal vivo.
Workshop, Tavole Rotonde, DJ set, spettacoli e novità assolute (Sphera, La Nona, 5 prime nazionali: Water, Crolli, Clorophilia, Keeping Warm, Lili Elbe Show) hanno animato lo spazio storico di via Merulana per quasi un mese regalando alla città di Roma un programma ricco di spettacoli e di attività collaterali, un programma incrociato per incuriosire ed educare le nuove generazioni di danzatori nel tentativo di sensibilizzare l’intera cittadinanza alla riscoperta della cultura. Non si può che definirla un’esperienza davvero emozionante e positiva che diventerà un appuntamento annuale.
Qui sotto il video che racconta il Festival
di Eleonora Marino