I segretari generali del credito commentano con favore l’accordo siglato con l’Abi per l’utilizzo del Fondo di solidarietà del settore (parte ordinaria) per evitare ricadute negative sulla retribuzione dei bancari, legate alle chiusure o riduzioni dell’attività per l’emergenza coronavirus. “Ancora una volta il settore ha elaborato consenso di responsabilità e attenzione una risposta a tutela delle lavoratrici e lavoratori rispetto a questa fase inedita per tutte e tutti” commentano in una nota Lando Maria Sileoni, Riccardo Colombani, Giuliano Calcagni, Massimo Masi ed Emilio Contrasto, rispettivamente segretari di Fabi, First Cisl, Fisac, Uilca e Unisin.
Il Fondo, alimentato in questa occasione dalle risorse pubbliche previste del Decreto Cura Italia, potrà essere utilizzato dalle banche per la duratamassima di nove settimane per il periodo che va dal 23febbraio scorso al prossimo 31 agosto “favorendo – si legge nel verbale di accordo – la preventiva fruizione delle ferie e dei permessi maturati in anni precedenti”. Il verbale spiega che, previa verifica fatta con l’Inps, si è appurato che il finanziamento del Fondo non intacca le risorse dedicate alla parte straordinaria, quella che interviene, con risorse delle singole banche, nel caso di piani di riorganizzazione che prevedono esodi volontari. L’accordo chiarisce che la sospensione dal lavoro del bancario con l’intervento del Fondo non produce effetti negativi sul rapporto di lavoro, quali, ad esempio, previdenza complementare o assistenza sanitaria integrativa.
di Massimiliano Gonzi