2 Giugno Festa della Repubblica fra Manifestazione di Stato e manifestazioni di protesta

Il 74° anniversario della Festa della Repubblica è stato particolarmente sobrio per lo Stato, contrariamente agli scorsi anni, infatti, ci sono state solo le Frecce tricolori nel cielo di Roma il 2 giugno 2020, niente parata lungo i Fori imperiali delle forze armate. Secondo le intenzioni del Ministero della Difesa la festa della Repubblica è stata molto ristretta, senza persone per strada e senza ospiti nelle caserme italiane, a causa di questa fase particolare in cui non si può rischiare di creare assembramenti di pubblico.

La mattina del 2 giugno il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è recato all’Altare della Patria, accompagnato dal Ministro della Difesa Lorenzo Guerini e ha deposto una corona di alloro al Sacello del Milite Ignoto

Dal sito del Ministero della Difesa, da cui sono state tratte queste foto, si legge il discorso del Ministro della Difesa Guerini: “In occasione del 74° anniversario della nascita della Repubblica Italiana rivolgo il mio saluto alle donne e agli uomini delle Forze Armate, ed insieme a loro rendo omaggio a tutti gli italiani Caduti lungo il difficile e sofferto cammino che ha condotto il nostro Paese verso la libertà e la democrazia. Rendo inoltre un doveroso omaggio a tutti gli italiani che hanno sofferto e a coloro che hanno perso la vita in questi mesi di emergenza sanitaria. Quest’anno, le necessarie misure adottate dal Governo per il contenimento della pandemia non ci consentono di vivere l’emozione della tradizionale cerimonia in via dei Fori Imperiali, ma non per questo gli italiani non potranno festeggiare con la stessa intensità questa data tanto significativa”.

Presenti anche il premier Giuseppe Conte, i presidenti della Camera Roberto Fico e del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, oltre al già citato Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, eil presidente della Corte Costituzionale, Marta Cartabia.

Un enorme Tricolore è stato issato su due gru dai Vigili del Fuoco proprio davanti all’Altare della Patria.

La cerimonia si è chiusa con il sorvolo delle Frecce Tricolori, mentre non è ancora esclusa la presenza – solo simbolica e rappresentativa – di alcuni uomini e mezzi delle Forze armate e dei Corpi armati dello Stato. Non si è svolto, invece, il tradizionale ricevimento al Quirinale del 1 giugno e i giardini del palazzo il giorno seguente non sono stati aperti al pubblico.

Mentre i rappresentanti dello Stato celebravano sommessamente la Festa della Repubblica, i leader della Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia si sono riuniti a Piazza del Popolo in Roma, portando un tricolore di 500 metri, diviso fra i militanti, intervenuti numerosissimi, nel rispetto delle regole anti Covid. Tutti gli intervenuti hanno contestato il Governo Conte, gente ancora in attesa della cassa integrazione, o in possesso di partite IVA, che già hanno detto ai dipendenti che perderanno il lavoro perché saranno costretti a chiudere.

D’altra parte questo tipo di manifestazioni non ci sono state solo a Roma, ma in tutta Italia, per dissentire sull’operato del premier Conte e dei suoi alleati. Perché? Perché la gente non si è sentita tutelata. Gli alberghi hanno ricevuto disdette, i negozi sono rimasti troppo tempo chiusi e molti non hanno riaperto, adesso sarà pagato l’IMU e lo Stato non è intervenuto per detassare i cittadini, stremati dalla chiusura, come è avvenuto ad esempio in America. Quando non si tutela chi regolarmente versa le tasse, che alla fine non riesce più a pagarle, si assiste ad un collasso del sistema, la gente avrà fame e in quel momento ci saranno proteste ben più gravi di quelle che si sono verificate il 2 giugno.

Ne abbiamo avuto un forte campanello d’allarme nella manifestazione non autorizzata, ma spontanea, che si è svolta il giorno prima, nelle vie del centro di Roma, la gente urlava di avere fame. Molti, durante la chiusura, sono stati costretti a portare i gioielli di famiglia al monte dei pegni per poter mangiare. Forse per questo motivo, nonostante il governo avesse intenzione di prorogare l’emergenza per ulteriori sei mesi, inserendo questa decisione nell’art. 14 del Decreto Rilancio, parte poi cassata per volontà del Presidente della Repubblica che non ha firmato, è stato invece deciso di riaprire con la Fase 2, in modo che tutti potessero sentirsi tranquilli di poter tornare a lavorare.

Si auspica che gli italiani possano superare questo triste momento e che l’Italia si riprenda presto, soprattutto si spera che le strade non si bagnino del sangue dei fratelli in una rivoluzione come quella francese.

di Francesca Caracò