RILANCIARE L’INPS? FORSE C’E’ ANCORA TEMPO

Le notizie che appaiono recentemente sui mass media mostrano un Ente invaso dalla corruzione. Una cattiva gestione frutto di commistione continua con la politica che ha utilizzato il  management dell’INPS per la realizzazione dei propri affari. E’ un’immagine che non si coniuga con le professionalità e il senso del dovere posseduto dai lavoratori dell’Istituto.
La FIALP CISAL ha sottolineato più volte, ed in ogni sede, la necessità di dare all’INPS un assetto degli organi che lo governano, che sia finalmente  adeguato al ruolo che l’Ente svolge nel paese. Abbiamo peraltro auspicato che gli “azionisti” dell’Ente quali sono le aziende ed i lavoratori, mediante le loro rappresentanze, riprendano un ruolo di governo dell’Ente e non quello faticoso ed improbo di mero indirizzo e vigilanza.
Ciò che sta accadendo nell’Ente è l’ennesima rappresentazione dei guai che l’attuale sistema di governance ha fin’ora prodotto.
A fronte di ciò, invece, i lavoratori continuano a dare servizi agli utenti facendo sempre appello al proprio senso di responsabilità, nonostante l’inquadramento professionale non corrisponda più alle competenze possedute e alle prestazioni che danno, come nel caso delle Aree A e B, i continui interventi alla spicciolata sulla riorganizzazione che causano disordine e confusione nei posti di lavoro per le professionalità inutilizzate o usate male, la ormai cronica carenza di personale paurosamente in avanzato stato di rottamazione.
Nei prossimi mesi o si da una svolta a questo stato di cose o vedremo l’INPS lentamente spegnersi e con le immaginabili conseguenze per i cittadini ed i dipendenti.
Sono stati spesi miliardi per garantire la presenza dell’Ente sul territorio, per dare servizi ai cittadini ed ora si sta cercando di smontare tutto. E’ una questione sulla quale la collettività e la politica devono fare un profondo riesame ed adottare immediati provvedimenti.
L’INPS è un patrimonio di questo Paese, dei cittadini, delle aziende, dei lavoratori.
Quello che viene tolto ad esso viene tolto a tutti.
E’ per questo che guardiamo con favore le parole del Presidente Boeri, nella relazione annuale: “…intendiamo rafforzare la nostra presenza sul territorio … ci serviranno anche nuove risorse per frenare l’emorragia di quadri dovuta al blocco del turnover nella P.A. che si protrae ormai da 15 anni. Chiederemo di poter bandire un concorso per funzionari nei profili in cui lamentiamo le maggiori carenze di organico …..” se diventassero fatti . . . concreti e non frasi di circostanza!
Immaginiamo che il Presidente si sia accorto che la professionalità, la meritocrazia, la qualità, la produttività, la misurazione, i risultati che portano all’efficienza e all’efficacia, tanto “perseguite” dalle riforme della pubblica amministrazione per legge, sono già da tempo disponibili in questo Istituto.
I risultati fin qui ottenuti sono da accreditare esclusivamente ai Lavoratori, ancora attaccati a questa Azienda, non certo ai provvedimenti legislativi offensivi e punitivi, ai quali sono stati sottoposti. I lavoratori hanno sempre accettato tutte le sfide che gli si sono presentate e non rinunciano, per primi, a migliorare una pubblica amministrazione al servizio dei cittadini, nonostante gli attacchi sempre più mirati da parte della stampa e della stessa politica nei confronti di un Ente che, evidentemente, rappresenta una valida concorrenza al privato.
I lavoratori vogliono sapere quale futuro si ha in mente per questo Istituto, quale ruolo all’interno del Paese si vuole dare all’INPS, quale destino verrà loro consegnato dalle prossime manovre politico-finanziarie senza più essere considerati un costo per la società.
I lavoratori hanno fatto la loro parte adesso tocca al Governo dell’Ente difendere l’INPS, la sua autonomia, la sua specificità, la sua efficienza, la sua onestà!
Allora si faccia pulizia e si rifaccia anche l’arredamento, ma si restituisca a ciascuno, impiegati, professionisti, medici e dirigenti, la DIGNITA’, minacciata dalle facili speculazioni mediatiche, mirate ad influenzare gli atti di riforma del pubblico impiego dei vari ministri in carica.