RIFORMIAMO LA RIFORMA FORNERO – Le conclusioni del Convegno della CISAL

RIPORTIAMO IL TESTO DELL’ARTICOLO APPARSO SU “IL SOLE 24 ORE” DI VENERDI’ 19 OTTOBRE 2012, E RIGUARDANTE IL CONVEGNO ORGANIZZATO LO SCORSO 10 OTTOBRE DALLA CISAL SUL TEMA “RIFORMARE LA RIFORMA FORNERO”. IL SEGRETARIO CONFEDERALE CISAL DAVIDE VELARDIHA PRESENTATO L’EVENTO. IL PROF. LUCIO CASALINO, CON LA SUA RELAZIONE, HA ILLUSTRATO LE PROPOSTE DELLA CONFEDERAZIONE. INFINE, DOPO GLI INTEVENTI DEGLI OSPITI, LE CONCLUSIONI DEL SEGRETARIO GENERALE CISALFRANCESCO CAVALLARO.

“Presentata a Roma la proposta della CISAL di modifica della vigente normativa previdenziale firmata dal Ministro Fornero. Ai lavori, svoltisi in una sala affollata da dirigenti sindacali della CISAL e in presenza di una delegazione della CONSAP, hanno partecipato l’on Giuliano Cazzola (PdL), l’on Pierpaolo Baretta (Pd), la dott.ssa Alessandra Tibaldi (IdV), l’on Nicola Formichella (PdL) e il sociologo Paolo de Nardis.
Gli interventi del segretario generale della CISAL Francesco Cavallaro e del segretario confederale Davide Velardihanno evidenziato come l’inaccettabile politica dei tagli attuata dal Governo e il leit motiv per cui i provvedimenti di sistematica compressione dei diritti di lavoratori e pensionati sarebbero ‘giustificati’ dalla pesante congiuntura economica, sono divenuti intollerabili. Soprattutto perché ciò accade in assenza di una coraggiosa ed ormai inderogabile riforma del fisco volta a recuperare tutte le aree di evasione ed a restituire libertà ai cittadini – riforma sulla quale la CISAL ha da tempo avanzato le proprie proposte, sollecitando sia l’esecutivo sia tutte le forze politiche ad assumere iniziative concrete. Si avvia quindi da parte della CISAL una campagna di sensibilizzazione dei cittadini e di raccolta firme a livello nazionale a sostegno delle proposte di modifica della vigente normativa sul sistema pensionistico.
In effetti, si tratta di apportare modifiche che, sebbene sostanziali, non andrebbero a mutare di molto l’assetto dell’attuale sistema previdenziale – che comunque, a parere della CISAL, dovrebbe essere invece cambiato in maniera ben più radicale.
Occorre prendere atto che da troppo tempo le pensioni sono state oggetto di interventi demolitivi, sempre adottati con lo slogan “ non possiamo far pagare ai nostri figli le nostre pensioni” ma che poi in realtà si sono tradotti in drastici tagli delle prestazioni sia per i padri che per i figli. Non dimentichiamo infatti che con l’avvento della riforma Dini e quindi con l’ introduzione del sistema di calcolo contributivo, oggi è per prima proprio la fascia dei cinquantenni ad avere prospettive di scarne pensioni. La preoccupazione per questo senso di precarietà non è quindi limitata solo ai giovani da poco entrati nel mondo del lavoro, ma anche e soprattutto a chi ha la piena certezza che la sua pensione sarà taglieggiata dal sistema contributivo e dai ritocchi al ribasso dei coefficienti di trasformazione. A questo si aggiunga che avvalersi di un sistema di previdenza complementare non è alla portata di tutti e che il perdurare del blocco delle indicizzazioni delle pensioni si traduce in una parallela e progressiva perdita di valore della propria pensione, tale da renderla sempre più inadeguata.
A questo punto non resta che prendere atto della drammatica situazione e cercare di instaurare un sistema previdenziale meno esoso, che liberi le risorse per i lavoratori affinché questi possano costruirsi una reale integrazione al sistema obbligatorio.
Ma per aprire un confronto su tale tema occorre innanzitutto che lo Stato possa rientrare in pieno possesso della smisurata massa di denaro che sistematicamente viene sottratto dall’ evasione ed elusione fiscale e contributiva, senza limitarsi a mere misure coercitive e punitive.
L’attuale sistema necessita di interventi urgenti e importanti, si pensi che l’attuale riforma si dice basata su un principio di equità, eppure dà la possibilità ai lavoratori privati di proseguire nell’ attività lavorativa ma non concede altrettanto ai lavoratori pubblici, che pure hanno l’identico sistema previdenziale dei lavoratori privati. Ma le diseguaglianze contenute nella riforma non si fermano qui. In effetti la legge prevede che i lavoratori assunti dopo il 1996 possano avere uno “sconto” sull’ età pensionabile a condizione che maturino una pensione pari a 2,8 volte l’importo mensile dell’assegno sociale, ciò vuol dire che questo è un beneficio riservato solo a chi ha retribuzioni importanti ma è precluso alla stragrande maggioranza dei lavoratori;
per gli esodati continua lo stillicidio dei numeri ed è impensabile che una riforma possa inopinatamente colpire così dei cittadini e poi non porre rimedio. Occorre piuttosto garantire a tutti questi lavoratori la pensione e in caso di mancanza di risorse si provveda con una contribuzione a carico delle aziende;
per i lavoratori che sono stati impiegati in attività usuranti e per le forze dell’ordine deve essere ripristinata la normativa precedente e ciò senza bisogno di spiegazioni o di giustificazioni particolari, appare infatti evidente la necessità di tutelare tali particolari categorie di lavoratori;
per il pubblico impiego – che ricordiamo ha la stessa normativa del privato – occorre che si riapra la delega e che si provveda ad equiparare la sua previdenza complementare a quella del settore privato. L’attuale normativa è ampiamente punitiva e tale da scoraggiare l’adesione dei dipendenti pubblici alla previdenza complementare, sebbene anche essi siano colpiti dal sistema di calcolo contributivo. L’equiparazione dei dipendenti pubblici a quelli del settore privato, in ossequio a spinte ideologiche o per altre motivazioni, sconta purtroppo il fatto che il datore di lavoro pubblico non ha neppure le risorse per versare i contributi ordinari, immaginiamo quindi la difficoltà a cui va incontro per versare realmente il TFR ai fondi pensione.
Anche se le scelte sono oramai state compiute, secondo la CISAL si può e si deve porre rimedio a tutte queste palesi incongruenze, altrimenti i lavoratori pubblici saranno chiamati incolpevolmente a pagare un alto prezzo per errori ed omissioni fatte dai vari esecutivi che si sono finora succeduti.

Il Prof. Lucio Casalino illustra gli effetti della Riforma e le proposte CISAL di modifica
Il Prof. Lucio Casalino illustra gli effetti della Riforma e le proposte CISAL di modifica