ISPETTORATO NAZIONALE DEL LAVORO

Anche se in pieno periodo festivo, tantissimi colleghi hanno risposto all’invito formulato a valle dell’incontro presso il Ministero del Lavoro, avvenuto lo scorso 29 dicembre, quindi, forte dei tanti contributi, la nostra Delegazione, presente anche nella veste rappresentativa conseguita nel Compartone sotto il logo Intesa, ha presenziato, questa mattina, al nuovo confronto sul tema specifico dell’organizzazione dell’Istituto Nazionale del Lavoro, di seguito INL. Abbiamo nuovamente stigmatizzato l’assenza del dr. Pennesi e rappresentato, una dopo l’altra, le tante eccezioni sui contenuti dell’emananda circolare che, molto spesso, si discosta dai precetti del Decreto istitutivo e continuamente solleva dubbi e perplessità, proprio perché contravviene a tutti quei dichiarati propositi alla base della sua stessa istituzione. Prioritariamente, è stata chiesta l’istituzione di un Tavolo permanente di confronto nazionale e sono stati ipotizzati Tavoli locali per problematiche specifiche, così come sono state avanzate richieste per conoscere nel dettaglio i contenuti delle convenzioni con gli Enti interessati all’attività di coordinamento dell’INL, ovvero INPS ed INAIL. Nello specifico, poi, abbiamo evidenziato la necessità di una formazione vera e completa per rendere omogenee le conoscenze e le professionalità, mentre abbiamo eccepito come inutile possa risultare il semplice affiancamento che, peraltro, rallenta la stessa attività ispettiva e incide pesantemente sui risultati sperati e, almeno nelle dichiarazioni, ricercati. Abbiamo sollevato dubbi sull’assetto organizzativo ipotizzato che, a nostro avviso, tende a eccessivamente burocratizzare un’attività che, negli anni, INPS ed INAIL con le proprie risorse umane, vuoi con l’attività di intelligence, vuoi con l’autonomia riconosciuta ai propri funzionari, ha reso efficiente ed efficace nella lotta alle irregolarità. Abbiamo condannata quella confusione generata nell’individuazione della sede di lavoro e nelle modalità di presenza con una prevalenza dell’attività esterna, mentre è stata ribadita la necessità di un assetto uguale a quello raggiunto negli Enti da coordinare con spazi a disposizione dei colleghi sia all’INL che all’Ente di appartenenza e l‘autonomia cui sono abituati e che anzi va estesa agli ispettori delle ex-DTL. Abbiamo, inoltre, stigmatizzata la farraginosa modalità di controlli che ingessano l’attività ispettiva, mortificano la professionalità dei funzionari degli Enti coordinati e caricano di responsabilità i colleghi del Ministero chiamati a coordinare, che vanno oltre i contenuti contrattuali per i quali sono retribuiti, molto spesso equiparandole a quelle dirigenziali, peraltro, in assenza di criteri per individuare i destinatari. Analoghe perplessità abbiamo sollevato per la nuova figura dei referenti che, al pari dei coordinatori, a nostro avviso, modifica anche l’assetto organizzativo in essere nei singoli Enti da coordinare, in questo modo travalicando gli stessi contenuti del Decreto Istitutivo dell’INL stesso, infatti si tende a coordinare il Personale, non già l’attività ispettiva, un meccanismo analogo ipotizzato con ferie e malattie. Assolutamente respinta è stata ogni ipotesi di verifiche di congruità, di procedimentalizzazione dell’attività ispettiva se, come sembra, è diretta a burocratizzare, limitare l’autonomia dell’ispettore cui, comunque, resta la responsabilità dell’atto emesso. Abbiamo anche affrontato il problema missioni e relative indennità per affermare che l’equiparazione deve avvenire al miglior trattamento garantito, parimenti si è ipotizzata la necessità di firmare un protocollo d’intesa che deve portare a garantire le migliori condizioni economiche, organizzative e di prospettiva anche in relazione alle dotazioni informatiche ed informatizzate per avere banche dati condivise, stimolare e migliorare l’attività di intelligence e di presenza sul territorio al fine di garantire corrette regole per tutti i destinatari dell’attività dell’INL e degli Enti coordinati. Molte sono state le raccomandazioni fornite, coerenti con le indicazioni ricevute a conferma della posizione storicamente critica che la CISAL ha sempre espresso nei confronti di questa nuova entità, convinta che bastava un buon coordinamento e che oggi vuole comunque realizzare senza mortificare quanti negli anni hanno saputo interpretare al meglio il loro compito, bensì agendo per garantire una crescita complessiva, professionale, economica ed informatica. Un obiettivo utile e necessario ma che non può realizzarsi senza il contributo del Sindacato e del Personale e, soprattutto, non a costo zero.