Alcuni aforismi sulla burocrazia.

“La burocrazia è un’organizzazione che non può correggere il proprio comportamento imparando dai propri errori.” Michel Crozier (1922), sociologo francese.

“La burocrazia: un gigantesco meccanismo azionato da pigmei.” Honoré de Balzac (1799-1850), scrittore francese.

“Gli presentano il progetto per lo snellimento della burocrazia. Ringrazia vivamente. Deplora l’assenza del modulo H. Conclude che passerà il progetto, per un sollecito esame, all’ufficio competente, che sta creando.” Ennio Flaiano (1910-1972), scrittore italiano.

“Come delle pere, delle nespole, anche il maturare d’una pratica s’insignisce di quella capacità di perfettibile macerazione che la capitale dell’ex-regno conferisce alla carta, si commisura ad un tempo non revolutorio, ma interno alla carta e ai relativi bolli, d’incubazione e d’ammollimento…” Carlo Emilio Gadda (1893-1973), scrittore italiano.

“Non c’è niente che faccia tanto prestigio in un’azienda quanto il numero dei propri subordinati. E non c’è niente di tanto gratificante quanto passare a dei subordinati la responsabilità di pensare. Ne derivano un potente impulso ad aumentare le schiere del personale e una marcata tendenza alla stasi burocratica.” John Kenneth Galbraith (1908-2006), economista americano.

“Quanto più l’inondazione si allarga, tanto più torbida e tanto meno profonda diventa l’acqua. La rivoluzione evapora e resta solo il limo di una nuova burocrazia. I ceppi dell’umanità tormentata sono fatti di carta bollata.” Franz Kafka (1883-1924), scrittore ceco di lingua tedesca.

“La burocrazia è solo il formalismo di un contenuto che è fuori di essa.” Karl Marx (1818-1883), filosofo ed economista tedesco.

“Duemila anni fa Timbri e Teutoni invasero l’Italia. Mario fermò i Teutoni, ma gli sfuggirono i Timbri che arrivarono a Roma.” Gino Patroni (1920-1992), giornalista e scrittore italiano.

“La burocrazia è l’incapacità addestrata.” Thorstein Veblen (1857-1929), economista americano.
“La burocrazia è tra le strutture sociali più difficili da distruggere.” Max Weber (1864-1920), sociologo tedesco.