Curare la casa comune, curare l’umanità

A cinque anni dalla pubblicazione dell’Enciclica “Laudato sì” Papa Francesco lancia l’idea di un anno di speciale riflessione sui temi sollevati da questo scritto, che ha con forza richiamato l’attenzione del mondo sullo stato di grave degrado in cui versa la nostra casa comune.

Con il mese di maggio è iniziato l’Anno di Anniversario Speciale, durante il quale sono previsti incontri, webinar e anche dei premi, tante iniziative che scandiranno un tempo dedicato alle diverse questioni ambientali.

Anche i più agguerriti negazionisti dell’origine antropica dei gravi problemi ambientali, che ci affliggono con sempre maggiore forza, in questo periodo di pandemia non hanno potuto non rilevare l’interconnessione tra i comportamenti socioeconomici, gli stili di vita e lo stato di salute del nostro habitat.

Ci siamo scoperti malati e vulnerabili a tutte le latitudini in un mondo malato.

Può non piacere ma non dovremmo mai dimenticare che siamo una specie tra le specie, che questo pianeta non ci appartiene, ma ci è stato consegnato per custodirlo e trasmetterlo alle generazioni successive.

Papa Francesco ci mostra il punto in cui ci troviamo senza nessuna reticenza: la terra sembra trasformarsi sempre più in un immenso deposito di immondizia.

Un primo passo da compiere è proprio riconoscere la radice umana della crisi ecologica e soprattutto il modello di relazioni economiche e sociali predominante che produce, al di là degli scarti fisici, scarti umani.

L’ambiente è un bene collettivo e come tale è responsabilità di tutti.

L’ecologia integrale che propugna la Laudato sì cerca di abbracciare tutte le dimensioni del rapporto tra la natura e la società che la abita. Le ragioni per le quali un luogo viene inquinato richiedono un’analisi del funzionamento della società, della sua economia, del suo comportamento, dei suoi modi per comprendere la realtà. L’attenzione è posta anche su un’altra possibile declinazione del tema ecologico ovvero l’ecologia culturale, l’attenzione che deve essere rivolta anche al patrimonio artistico, culturale e storico ugualmente minacciato.

Da parte del Papa e della Chiesa Cattolica si auspica un movimento di popoli dal basso, un’alleanza di tutte le persone di buona volontà. Un richiamo che si salda a tutte le iniziative che da ogni parte si levano, anche in questo tempo di attesa di una ripresa che si auspica non ci riporti al punto di partenza.

di Rosaria Russo